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Bernard Parmegiani

Bernard Parmegiani è stato uno dei protagonisti della musique concrète e della ricerca elettroacustica del Novecento. Nato da una famiglia di musicisti, non seguì però un percorso tradizionale: si dedicò inizialmente all’arte della pantomima, studiando con Jacques Lecoq e Maximilien Decroux, e intraprese una carriera televisiva come mimo. Parallelamente lavorò come tecnico del suono, esperienza che lo portò nel 1959, su invito di Pierre Schaeffer, al Groupe de Recherche Musicale (GRM) di Parigi. Qui, dopo due anni di studi accanto a François Bayle, passò dal ruolo di ingegnere del suono a quello di compositore. L’interesse per il rapporto tra musica e immagine, alimentato dalla scoperta della videoarte negli Stati Uniti, lo portò a opere multimediali come L’œil écoute, Jeux d’artifices ed Écran transparent.

 

Figura difficilmente classificabile, Parmegiani compose pochi lavori per strumenti acustici (tra cui Violostries per violino e nastro), preferendo gli strumenti elettronici e il supporto fisso. Ammiratore di Stockhausen e sostenuto da Schaeffer, seppe unire rigore e sperimentazione, lasciando un segno decisivo nella musica elettronica e acusmatica. La sua influenza, che ha ispirato generazioni di musicisti contemporanei, continua ancora oggi a plasmare il lavoro di artisti sonori di ogni età e stile.

Capture éphémère (1967) è una tappa fondamentale per il Groupe de Recherche Musicale. L’ispirazione nasce da un’esperienza concreta: il battito d’ali di un uccello nel cielo del deserto della Mer Morte, che diventa memoria interiore e stimolo creativo. Da lì si sviluppano immagini sonore fatte di soffi incerti, micro-eventi e cadute minerali, tradotti in una materia sonora nuova e autonoma.

 

La forza del lavoro risiede nella complessità delle manipolazioni: montaggi serrati di frammenti brevissimi, trasformazioni che rendono irriconoscibili i materiali di partenza, accelerazioni, filtraggi e mixaggi che generano tessiture sempre diverse. Parmegiani inventa così una scrittura musicale capace di trasformare il suono in energia, ritmo e forma, creando paesaggi acustici che uniscono rigore tecnico e immaginazione poetica. Questo equilibrio tra sperimentazione e precisione lo consacra come figura centrale della musica acusmatica.

29.11 h19:00 venerdì - Sala Italo Tajo

ON AIR

Ignegnere del suono: Carlo Laurenzi

Brani di Christina Kubisch, Luciano Berio,

Pierre Schaeffer, Bernard Parmegiani

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