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Il piano immaginario

Il pianoforte esteso nei linguaggi contemporanei

Incontro a cura di Anna D’Errico

La storia del repertorio pianistico è costellata di sperimentatorə: pianistə e compositorə che, verə pionierə, hanno valicato i confini del suono e della tecnica pianistica del loro tempo, immaginando nuove possibilità e trovando i mezzi per realizzarle. Le sperimentazioni di Chopin, Ravel, Bartók (per citarne alcuni) sono familiari a tuttə noi. Questə musicistə, nel loro contemporaneo, hanno “esteso” le capacità espressive dello strumento, hanno inventato gestualità, sonorità, modi d’attacco inauditi all’epoca, diventati poi parte del nostro bagaglio musicale. E qual è la voce del pianoforte nel nostro contemporaneo? C’è tutto un territorio di più recente esplorazione, estremamente ricco e ancora poco conosciuto. Un territorio che “estende” lo strumento esplorandolo nella sua interezza. Cosa succede se il pianista, ad esempio, si alza dalla tastiera e “scavalca” il leggio? O gira attorno allo strumento, interagendo con esso dai lati? O include nella sua definizione di pianismo anche i suoni della meccanica e dei pedali? E se approcciassimo il pianoforte come uno strumento a corda, visto che di numerose corde è dotato? O come uno strumento a percussione, che oltre che dai suoi stessi martelletti può essere suonato da altri tipi di bacchette? È questo il territorio delle cosiddette “tecniche estese”, che andremo a conoscere insieme durante quest’incontro.

 

The imaginary piano

 

The extended piano in contemporary languages 

meeting curated by Anna D'Errico

 

The history of the piano repertoire is full of innovators: pianists and composers who, true pioneers, pushed the boundaries of the sound and piano technique of their time, imagining new possibilities and finding the ways to realize them. 

These musicians, in their contemporaries, “extended” the expressive capabilities of the instrument, invented gestures, sonorities, modes of attack unheard of for the time that have lately become part of our musical baggage. 

So, what is the voice of the piano in our contemporary times? There is a whole territory of more recent exploration, extremely rich and still little known. A territory that 'extends' the instrument by exploring it in its entirety. What happens if the pianist, for example, gets up from the keyboard and “steps over” the music stand? Or walks around the instrument, interacting with it from the sides? Or includes the sounds of the mechanics and pedals in his definition of pianism? What if we approach the piano as a string instrument, given that it has numerous strings? Or as a percussion instrument, which besides its own hammers can be played by other types of sticks? This is the territory of the so-called “extended techniques” which we will get to know together during this meeting.

il workshop è gratuito e si rivolge alle stedentə di pianoforte con un livello di base corrispondente a quello a o b del conservatorio, senza limiti di età - the workshop is free and addressed to piano students

prenotazioni - booking: musicainprossimita@gmail.com

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